L’importanza di comunicare efficacemente la salute

Proprio in questi giorni possiamo osservare come il tema della salute venga affrontato da tutti i canali mediatici, ormai basta accendere un attimo la televisione o collegarsi ad internet che veniamo invasi da notizie relative alla nuova emergenza sanitaria. Questo scenario ci da una prospettiva sul contesto della comunicazione della salute in Italia oggi ed è proprio il tema che sono andata ad approfondire nel mio elaborato di tesi.

Da quando il tema del Covid-19  è diventato centrale, si è scatenata la diffusione di notizie di ogni tipo che indubbiamente hanno creato da un lato del panico generale e dall’altro dei dubbi sul nostro sistema mediatico e la nostra capacità di gestire le emergenze. La questione puramente medica si è trasformata in una questione politica e sociale che ha fatto discutere veramente tutti ed ha saturato il web di contenuti di ogni tipo, che inevitabilmente hanno portato a gravi ricadute sociali ed economiche.

La comunicazione della salute è un sistema ampio e sinergico che avviene in due aree: la comunicazione per la salute e la comunicazione sanitaria. Entrambe queste pratiche partono dalla pubblica amministrazione per arrivare ai cittadini, da un lato per promuovere le pratiche di prevenzione e dall’altro per promuovere i servizi sanitari delle strutture. In entrambi i casi una comunicazione trasparente ed approfondita permette ai cittadini di attribuire valore al tema della salute e di compiere scelte sostenibili per se stesso e la società.

Se in passato la comunicazione avveniva principalmente nei magazine ed in tv con contenuti filtrati e controllati, adesso con l’avvento della comunicazione attraverso il web il paradigma dell’informazione è completamente cambiato, tutti possiamo impreziosire questo vasto mondo digitale senza filtri ed impedimenti. Questo aspetto ci porta a chiederci se è effettivamente giusta una totale democraticità nella diffusione delle notizie anche a fronte dell’incremento esponenziale delle fake news. A supporto di questi leciti dubbi, proprio lo scorso anno la NBC News ha effettuato uno studio su 80 articoli che hanno ricevuto più di 25 mila reazioni e condivisioni sui social network, tra le più bizzarre troviamo lo zenzero miracoloso, insieme al succo di papaya, il lime ed il timo, i noodles istantanei che provocherebbero addirittura la morte ed infine notizie sulla cura definitiva per il cancro e la presunta possibilità che ci venga nascosta da anni per continuare ad arricchire le case farmaceutiche.

Purtroppo queste notizie, che sono arrivate anche a milioni di reazioni, si insinuano nella mente delle persone e diventano difficili da eliminare definitivamente a causa di bias cognitivi, che ci portano a credere alle prime nostre convinzioni: il più comune bias è “l’effetto di ritorno di fiamma” che causa un ritorno del “mito” anche a seguito di una confutazione. Esistono degli espedienti per semplificare la comprensione dei fatti, come l’utilizzo di supporti grafici e la categorizzazione delle informazioni durante la confutazione, ma rimane comunque un compito arduo di cui i comunicatori devono prendersi carico.

Parallelamente alla crescita di disinformazione, negli ultimi anni sono nati progetti di divulgazione indipendente che toccano più temi tra cui quello della salute. Questi progetti sono gestiti da esperti nel campo con buone capacità comunicative, caratteristiche che li portano ad avere un ampio pubblico anche grazie al loro approccio diretto ed empatico. Il quesito che mi sono posta nella mia tesi è proprio questo: è possibile creare un sistema sinergico e collaborativo tra divulgatori indipendenti ed istituzioni pubbliche? Un’altra affascinante caratteristica del web è proprio la sua capacità di mettere in contatto figure e progetti diversi, che insieme possono creare informazione, stimolare la curiosità della propria utenza per portarla in futuro a diffondere tali temi alla propria rete.

Lavinia Zavalloni

 

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