Troll, disturbatori e petulanti

trollÈ fisiologico che all’aumentare il numero dei followers e dell’attenzione si accumulino occasioni contatto con troll, con persone che cercano lo scontro, che vogliono sfruttare i tuoi followers per pubblicizzare qualcosa, per distinguersi opponendo posizioni irrazionali, false o ideologiche.
Questo, Emergenza24, è un progetto sperimentale per capire quali sono i modelli di comportamento in rete, non solo ma anche quali sono i modi in cui si contrastano tali comportamenti che disturbano le conversazioni.
Questo è un progetto aperto ad ogni suggerimento, ci sono stati e sempre ci saranno spazi di discussione, di coinvolgimento e di ragionamento che NON POSSONO essere la timeline di Twitter perché intasarla vuol dire infastidire chi ci segue.
Le regole sono chiare a tutti quelli che ci seguono e che leggono il messaggio di benvenuto e trovano anche le regole di conversazione.
Tipico del troll è quello di cercare consenso citando nella conversazione altre persone che non c’erano, tentando di ottenere ragione, di essere spalleggiati, di avere pubblica approvazione. Comportamento che ha degli aspetti psicologici molto interessanti e che abbiamo osservato più volte.
Questo è un progetto collettivo a cui CHIUNQUE può far parte, se non piace basta non seguirlo, imporre le proprie idee è un atto contro tutti i followers e quelli che da anni lavorano al progetto stesso.
Emergenza24 si è data un protocollo dopo una discussione pubblica, durata mesi. L’operatore che al momento gestisce l’account Twitter o Facebook deve solo applicarlo integralmente senza possibilità di eccezioni.
È da tenere conto che, in praticamente tutti i casi, si è visto che un soggetto molesto anche se tranquillizzato poi ritornerà ad essere molesto. Quindi meglio bannarlo prima che dopo.
Va ribadito che “bannare”, ovvero impedire ad altri di disturbare, è un diritto nostro, non una opzione, una forma di autodifesa del progetto stesso.
Si banna quando si vuole evitare di essere inutilmente citati creando inutile traffico nella timeline.

Questi sono alcuni casi

  • Diffusione di notizie palesemente false, provocatorie, irreali
  • Citarci per dare visibilità a link OT, pubblicitari o senza significato
  • Ripetuta petulanza, ovvero innescare inutili discussioni
  • Manipolazione di nostri messaggi allo scopo di darne un significato falso
  • Diffusione citandoci di immagini crudeli, vittime, foto di minori
  • Uso di frasi razziste, xenofobe, sessiste, omofobe o comunque contro il rispetto e la dignità della persona
  • Attacchi personali, offese, insulti
  • Coinvolgimento in discussioni esterne e in particolare in complottismi e manipolazione delle informazioni
  • Politica e tifoserie calcistiche che tendono a creare enormi problemi di flow
  • Troll, persone che per divertimento personale o patologia, disturbano, offendono, innescano polemiche, cercano la rissa.

Sempre i troll sono i protagonisti della diffusione di notizie false allo scopo di allarmare o dileggiare i followers

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Oppure offendono, come nel caso dell’uomo autistico scomparso

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Altri ancora sono rissosi a prescindere.

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Alcuni servizi di emergenza segnalano pubblicamente i troll, disturbatori e diffusori di spam chiedendo al collaborazione di tutti per bannarli

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